I santuari per animali in Italia sono luoghi nei quali vivono prevalentemente animali non umani definiti comunemente da reddito.
A questi animali, pur permanendo a livello giuridico marchiati come animali da reddito, viene dato un nome, così come accade a tutti gli individui, essi vivono liberi fino alla fine naturale della loro vita tenendo conto esclusivamente delle loro esigenze specie-specifiche e senza che venga loro richiesta alcun tipo di prestazione.
I Santuari sono gestiti da associazioni no profit e si basano prevalentemente sul volontariato.
L’obiettivo principale di questi luoghi di pace è non solo salvare animali altrimenti destinati ad essere macellati ma anche fare divulgazione, informazione e sensibilizzazione.
I Santuari organizzano spesso giornate aperte al pubblico in cui è possibile non solo vedere gli animali in libertà, ma anche accarezzarli, sempre che loro vogliano, e vedere come anche molte specie convivano pacificamente tra loro.
Qualche anno fa ho visitato per la prima volta il rifugio Miletta, un santuario per animali sottratti al macello. Mi sono sorpresa (perché nonostante io parli di animali da anni, nemmeno io conosco davvero gli animali in libertà) nel vedere maiali, cinghiali, pony, mucche, capre e cani convivere pacificamente.
Era la prima volta che visitavo un santuario e se è stato così dirompente per me figuriamoci cosa possa significare per un bambino realizzare che il prosciutto che mangia è proprio quel maiale che dorme beato in mezzo ad altri animali. Cosa vuol dire per quel bambino accarezzare un maiale e sentire quanto è morbido e setoso.
Durante i seminari o le conferenze che faccio mostro spesso due foto vicine: quella delle scrofe in gabbia e poi quella del maiale di 200 kg accarezzato da un bambino. É la differenza che passa tra un mondo dove regna la violenza e la sopraffazione ed uno in cui si convive tutti pacificamente.
Quale mondo vogliamo per i nostri figli il primo o il secondo?
I santuari possono davvero cambiare il mondo, sono luoghi di pace, non violenza, gestiti da volontari che giorno e notte accolgono animali di ogni tipo e fanno fronte a mille emergenze. Informiamoci e sosteniamoli.
L’anno scorso ho adottato, a distanza, una mucca di nome Viola del santuario gestito dalla Onlus Vitadacani
Questi Santuari, infatti, hanno spese molto rilevanti da sostenere, alcuni di loro ospitano anche centinaia di animali e tra cibo, cure e pulizie il tempo ed i soldi non bastano mai.
L’adozione a distanza di Viola mi è costata 30 euro, che sono 0, 08 centesimi al giorno, una cifra ridicola a fronte dell’importanza di questi luoghi.
Potete trovare una lista di tutti i santuari su www.animaliliberi.org
E tu hai mai sostenuto un santuario? Se si quale e perché?