Le 3R e gli animali geneticamente modificati
Quello che la direttiva non dice
Sto mettendo un pò di ordine tra gli articoli che ho scritto in questi anni per varie associazioni.
Questo, che segue, l’ho scritto per la LEAL qualche anno fa ma purtoppo rimane attuale.
La situazione è, addirittura peggiorata, come ho scritto qui
“Due affermazioni a prima vista incoraggianti accompagnano la Direttiva europea sulla vivisezione 2010/63/UE in vigore dal 9 novembre 2010.
La prima è il considerando numero 2, dove si ricorda ai cittadini che: “Il benessere degli animali è un valore dell’Unione sancito dall’articolo 13 del Trattato”.
La seconda è l’articolo 4 della Legge, dove si sostiene che la Direttiva s’ispira ai principi della “sostituzione, della riduzione e del perfezionamento”, e cioè ai citatissimi principi delle “3R” esposti da due scienziati, W.M.S. Russell e R.L. Burch, in The Principles of Human Experimental Technique, un libro del 1959 scritto per mitigare l’impatto materiale e rendere eticamente più accettabile la sperimentazione animale.
Entrambe queste affermazioni deludono a un’analisi più approfondita. A quanto pare, infatti, non c’è una sola delle 3R che possa contrastare un fenomeno in vertiginoso aumento: quello della sperimentazione sugli animali transgenici.
Ma quanto più preoccupante il fenomeno, tanto meno chiari i risvolti e le sue conseguenze, persino nell’ambito degli scienziati. a ogni “R” il suo paradosso nelle intenzioni di Russell e Burch, i principi delle 3R – che in inglese stanno per reduce (ridurre), refine (perfezionare) e replace (sostituire) – avrebbero dovuto spingere i ricercatori a ridurre il numero degli animali utilizzati negli esperimenti, a perfezionare i test al fine di creare il minimo dolore agli animali, e a sostituire gli esperimenti stessi con modelli in vitro e in silico.
Ma le cose sono andate diversamente e cinquant’anni dopo, dietro il paravento delle 3R, nei laboratori di tutto il mondo si sperimenta su un numero crescente di animali: a cancellare dalla mappa la strada indicata da Russell e Burch facendo lievitare tutti i dati statistici, sono i cosiddetti animali geneticamente modificati (GM), una categoria che comprende sia gli animali transgenici sia quelli chimerici che quelli mosaico. Nessuno di loro, infatti, può rientrare nell’ambito di applicazione delle 3R, siano essi GM oppure no”.
Per l’articolo completo vedi qui