L‘arte serve a denunciare? Sicuramente si. L’artista da sempre ha utilizzato la sua capacità artistica per denunciare la società e le sue storture. L’arte è servita a comunicare cose impronunciabili in tempi di censura. Così ha fatto con la sua mostra, Multiverso Gloria Genna, giovanissima artista marsalese. Gloria ha rappresentato nel quadro ” Intensivity” la madre di tutte le ingiustizie sugli animali non umani : l’allevamento intensivo. Ha rappresentato i maiali, gli animali decisamente più bistrattati dell'”universo” animale sebbene siano più empatici dei cani ed i loro organi i più vicini morfologicamente a quelli umani. Questo è il motivo per cui vengono, ad esempio, usati, per gli xenotrapianti. E l’uomo come si pone in questo contesto? Gloria Genna l’ha rappresentato come se fosse un robot e con un buco al posto del cuore. Per spiegare il perchè di questa rappresentazione rubo le parole che ha usato Gloria “Non comprendo come l’essere umano possa aver creato un società così crudele e non rispettosa della vita, ottusa e volontariamente offuscata da interessi che giunti alla morte corporale non aggiungono nulla di importante al nostro passaggio su questo pianeta“. Neanche io lo comprendo ed è il motivo perchè sono vegana e mi batto per un mondo in cui vengano abbattuti i muri dello specismo, il termine coniato nel 1970 da Richard D. Ryder psicologo inglese reso popolare da Peter Singer nel suo libro Liberazione animale del 1975.
«Un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri della propria specie e a sfavore di quelli dei membri di altre specie» Lo specismo utilizza, dunque, le differenze biologiche tra umani e non umani al fine di accordare agli umani e ai soli umani uno status morale privilegiato.
La mostra, che rimane aperta fino al 15 Agosto al Monumento ai Mille a Marsala è, quindi, una mostra “etica” che affronta a 360° il tema dell’impatto dell’essere umano sull’universo terrestre, sugli altri esseri viventi, ma anche quello della scarsa conoscenza del nostro io spirituale. L’uomo è stato rappresentato come un robot senza cuore perchè ha perso il contatto con il suo spirito, concentrando tutto il suo io nel suo ego materiale.
Insomma per dirla con le parole dell’autrice, “Non ci rendiamo conto della nostra potenza e non vogliamo vedere come funziona esattamente il nostro sistema sociale. Eppure ogni cosa esiste anche se non vogliamo vederla o sapere di essa. Come diceva Margherita Hack ( astrofisica e divulgatrice scientifica italiana, animalista e vegetariana sin da bambina) “ Noi stessi, esseri intelligenti, siamo il risultato dell’evoluzione stellare, siamo fatti della materia degli astri”. Siamo esseri dell’universo e siamo fatti delle stesse sostanze dei pianeti delle stelle. Nosce te ipsum – “Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei”, iscrizione sul tempio dell’Oracolo di Delfi, significa che siamo collegati intimamente all’universo e che in esso risiede la nostra origine, che quel Dio che cerchiamo o in cui crediamo sia la spinta creatrice dell’universo conosciuto e che soltanto tramite la conoscenza di noi stessi possiamo raggiungere il divino”