Circa due anni fa, la casa editrice Key mi ha proposto di scrivere un libro sulle normative riguardanti gli animali, io ho coinvolto in questo arduo progetto Michela Pettorali, veterinaria, perché la mia idea era scrivere un libro che a fronte dell’analisi delle normative spiegasse anche perché dal punto di vista medico-veterinario le stesse siano completamente inadeguate a tutelare gli animali non umani
?Il risultato è un libro di 222 pagine in cui abbiamo preso in considerazione solo gli animali da produzione alimentare tralasciando, al momento, quelli destinati alla sperimentazione di cui scriveremo prossimamente.?
?Le normative sul benessere animale sono, fortemente condizionate da una prospettiva antropocentrica e vedono coinvolti una molteplicità di attori: le Istituzioni, i produttori, i cittadini, i consumatori e i consum-attori del cambiamento che attuano attraverso le scelte alimentari.
Questi si dividono in:
?coloro che non mangiano alimenti che derivano da animali e/o i loro derivati.
?Quelli che mangiano carne e derivati animali che però sono sensibili al processo produttivo (e che quindi sono anche disposti a spendere di più purché vengano rispettati determinati standard di qualità che si riflettono in un maggiore benessere per gli animali)
?Quelli che non hanno nessun interesse ad assicurare il benessere agli animali e non sanno neanche cosa sia.
?Per vedere rispettato il diritto alla non sofferenza degli animali, che a una prima occhiata sembrerebbe essere il presupposto fondante di queste normative, anche se, come vedremo il presupposto è altro, bisogna ingaggiare una lotta serrata.
La lotta è impari, diciamolo subito, e vede, da un lato:
?animali che da soli non possono difendersi, accanto ai quali ci sono degli esseri umani che stanno cercando di fare la rivoluzione al posto loro
dall’altro
?la società che ne rivendica il dominio con argomentazioni variabili a seconda del contesto e della latitudine.
?Al centro di tutto c’è l’animale che rimane, per il diritto, una cosa, una res, un oggetto di proprietà, un mezzo per il raggiungimento di un fine.
?Il fine umano è, nel caso degli animali da allevamento, destinati a diventare o a produrre cibo, quello di garantire un prodotto sano ed evitare il diffondersi di zoonosi.
?Per raggiungere questo obiettivo, all’ animale viene concesso un po’ più di spazio, e qualche altra cosa, definito arricchimento, che consenta allo stesso di non arrivare ad una situazione di malessere e di forte stress poiché, ciò è considerato un fattore di rischio per la salubrità del prodotto di derivazione animale e anche per la diffusione di zoonosi. Le normative consentono veri e propri maltrattamenti, che sono considerati necessari, come è il caso delle gabbie di gestazione delle scrofe da latte, del trasporto degli animali al macello, il macello stesso, la castrazione dei suinetti senza anestesia, il debeccamento delle galline, la triturazione dei pulcini vivi, l’allontanamento del vitello appena nato dalla madre e così via. ?
Questo approccio non tiene conto di evidenze scientifiche e come ci ricorda Mark Bekoff: “Quando poniamo davvero attenzione alla teoria evolutiva e all’idea di Charles Darwin riguardo alla continuità evolutiva, vediamo che noi esseri umani non siamo gli unici esseri intelligenti, senzienti ed emotivi.
Derubare gli animali delle loro capacità cognitive ed emotive significa fare della ‘cattiva biologia’.
Allo stesso tempo, riconoscere loro tali caratteristiche non significa affatto attribuire loro ‘qualcosa di umano’ che essi stessi già non posseggano. In questo senso la Cambridge Declaration on Consciousness sottoscritta da scienziati di fama mondiale, nota che i dati scientifici disponibili mostrano chiaramente che tutti i mammiferi, e anche alcuni altri animali, sono esseri completamente coscienti. È chiaramente giunto il tempo per l’ Universal Declaration for Animal Sentience che aiuti le persone ad assumersi personalmente le proprie responsabilità riguardo alle scelte che si fanno quando si interagisce con gli altri animali. È tempo di mettere da parte le idee obsolete e non dimostrate riguardo alla senzienza animale e accettare che gli animali sono esseri senzienti” Il libro si può acquistare su Amazon clicca QUI