Fino a qualche anno fa, precisamente il 2012, tutta l’attenzione era concentrata sugli OGM, organismi geneticamente modificati che alla fine degli anni ‘90 sono comparsi nel nostro vocabolario e tra le nostre paure. Sugli OGM non c’è mai stato un coinvolgimento pubblico efficace e questo ha portato ad un atteggiamento di paura e diffidenza facendo sì che venissero percepiti come rischiosi.
Per OGM ai sensi della direttiva 2001/18 CE s’intende “un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale”. Insieme agli OGM un altro termine ha destato sempre molte preoccupazioni: “clonazione”.
Anche su questa non c’è stato un coinvolgimento del pubblico che però nel momento in cui si è sentito dire che tanto non riguardava l’essere umano si è rasserenato e l’ha dimenticata come se non esistesse.
Nei laboratori di tutto il mondo, però, il Trasferimento nucleare somatico (SNT), comunemente detto clonazione, continua ad essere usato per clonare gli animali su cui vengono fatte le modifiche genetiche che ci hanno detto, fino al 2015, che fossero indispensabili per il progredire della ricerca.
E’ così che sono stati creati topi modificati per esprimere le malattie più disparate, scimmie e maiali “umanizzati”, ossia geneticamente modificati con l’utilizzo di tecniche knock-out o knock-in. In ambienti accademici, scientifici si sapeva che queste tecniche avevano grossi limiti perché la modifica genetica spesso non veniva espressa come avrebbe dovuto e non sempre gli animali clonati la esprimevano.
Questo ha comportato un numero non quantificabile, visto che quasi nessun paese è tenuto a dichiarare il numero di questi animali a fini statistici, di waste animals ( letteralmente animali spazzatura- animali non utili all’esperimento) ed un numero altissimo di animali, soprattutto topi, ingegnerizzati.
Oggi, chi sta usando in laboratorio la tecnica del genome editing, detta in gergo CRISPR/CAS9 ( si legge crisper/cas9), una tecnica di estrema precisione, dice che quella precedente era inefficiente, costosa, lunga e non ha portato ai risultati sperati.
Peccato che ce l’avevano “venduta” come miracolosa e risolutiva dei mali del mondo, dalla fame nel mondo, all’eradicazione delle malattie.
Nel 2018 sembrerebbe sia la tecnica CRISPR/CAS9 quella che rivoluzionerà la vita dell’uomo e farà i miracoli promessi e non mantenuti delle “vecchie” tecnologie di modifica genetica.
Ovviamente questo avrà delle ricadute sugli animali e da quando, nel 2015, si è diffusa le pubblicazioni scientifiche sull’utilizzo degli animali per testare questa tecnica sono aumentate a dismisura.
Quello che questa tecnica permette è eliminare tutti i geni difettosi, tutte le espressioni geniche indesiderate e indurre ogni tipo di potenziamento voluto. Su animali e uomini. E’ recente, infatti, la pubblicazione dell’applicazione di CRISPR/CAS9 su embrioni umani impiantabili.
Il dibattito all’interno della società non si avverte, perché la società non è informata. Quanti di voi, prima di leggere questo articolo conoscevano questa tecnica e le sue applicazioni ed implicazioni? Ad occhio e croce direi pochi.
All’interno della comunità scientifica, invece, le posizioni sono contrapposte: da un lato c’è Jennifer Doudna, una delle ricercatrici che ha sviluppato questa tecnica che chiede una moratoria per aprire un dibattito etico e scientifico nella comunità scientifica e tra il pubblico, richiamando alla mente l’incontro di Asilomar del 1975, in cui i più importanti scienziati del mondo si diedero appuntamento per decidere come procedere in seguito alle recenti scoperte sul DNA ricombinante.
Da Asilomar nacque una moratoria, uno stop alla corsa sfrenata alle applicazioni di questa scoperta dai risvolti imprevedibili. CRISPR/CAS9 ne ha altri ancora più imprevedibili poiché è, appunto, una tecnica di precisione. Un’altra parte della comunità scientifica non è d’accordo con la moratoria e vuole procedere senza vincoli.
Sul piano regolatorio il diritto non riesce ad andare dietro ad una tecnologia che va veloce come un razzo e se già è stata molto lenta e frammentata, a livello globale, la regolamentazione delle biotecnologie sugli OGM e sulla brevettabilità della materia vivente, nonostante se ne parlasse da decenni, figuriamoci come può il legislatore regolamentare una tecnica nata tre anni fa e che già oggi è la regina delle tecniche di modificazione genetica in tutti i laboratori del mondo.
Il tempo della legge viene sostituito dai tempi più celeri dei tribunali, tanto che la Corte di Giustizia Europea ha statuito che gli organismi nati in seguito a questa tecnica ricadono nella normativa sugli OGM, o dai comitati etici.
Ma anche loro pare che siano arrivati in ritardo visto che on line si può comprare un CRISPR Kit a 180 dollari per modificare una rana o varie piante e i batteri.
Al di là delle considerazioni scientifiche od etiche che si possono fare le conseguenze di questa tecnica sugli animali si può tradurre così: questa tecnica consente di intervenire su qualsiasi tipo di gene, con una modalità abbastanza semplice, non dico alla portata di tutti, ma certamente molto più semplice di quanto accadeva con le vecchie tecniche knock-in, knock-out, questo comporterà che i ricercatori tenteranno ogni tipo di modifica, e tutto ciò che questa tecnica gli permette, ciò comporterà un aumento degli animali usati nella ricerca ma presumibilmente meno waste animals.
Se a questo aggiungiamo che gli animali vengono usati per testare i prodotti chimici secondo quanto previsto dal regolamento REACH, ecco che il principio delle 3R andrà a farsi benedire. Non che fino ad ora sia stato molto utile. Vista la velocità con cui CRISPR si sta diffondendo ed i risultati che sta dando, quale sarà il futuro dei c.d metodi sostitutivi alla sperimentazione animale, vista la loro lentezza? Esisteranno ancora o verranno travolti dall’avanzata dell’esercito della proteina CAS?
Io non vedo un futuro roseo per gli animali nei laboratori e neanche per gli esseri umani. Diamo il merito alla tecnica CRISPR di aver unito sotto lo stesso destino animali umani e non umani, chissà se questo non aiuti a riflettere chi fin’ora non ha voluto farlo pensando “ sono solo animali”.