Mi ricordo come fosse ieri quando mi è stato proposto di tradurre l’ultimo libro di Peter Singer, The most good you can do. How effective altruism is changing ideas about living ethically.
Peter Singer è uno dei più grandi ed influenti filosofi viventi, colui che nel 1975 ha scritto il libro che ha cambiato il destino di tanti animali ed anche di tanti esseri umani, Animal liberation.
Animal Liberation è un libro che ha cambiato il corso della storia e ha fatto nascere il movimento di liberazione animale. Insomma un titano.
Capite bene che quando mi hanno chiesto di tradurlo, sono caduta dalla sedia perché tradurre un titano non è una cosa da prendere sotto gamba. Ho fatto del mio meglio e nel frattempo ho imparato tantissime cose sull’altruismo efficace.
Intanto cos’è questo altruismo efficace ed in cosa differisce dall’altruismo come tutti lo intendiamo?
L’altruismo “classico” si sostanzia in atti che implicano l’impiego di tempo o denaro a favore di altri.
Gli altri a cui si dedica tempo e risorse materiali possono essere esseri umani, animali ma anche l’ambiente.
Il termine altruismo efficace fu coniato ed il relativo movimento nacque quando Toby Ord con Will MacAskill, due dottori in filosofia di Oxford fondarono Giving What We Can, un’organizzazione internazionale dedita all’eliminazione della povertà nei Paesi emergenti, ai cui membri veniva richiesto di donare almeno il 10% del reddito a qualsiasi causa potesse servire per raggiungere l’obiettivo e successivamente fondendosi con 80,0000 Hours divennero Center For Effective Altruisme.
L’altruismo efficace, per definirsi tale deve rispondere a requisiti specifici:
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Vivere modestamente e donare gran parte del reddito, spesso molto più del consueto 10%, alle organizzazioni umanitarie più efficaci.
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Ricercare e discutere con gli altri su quali siano le organizzazioni umanitarie più efficaci.
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Scegliere la carriera con lo stipendio maggiore, non per aumentare il nostro tenore di vita, ma affinché possiamo fare il meglio.
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Parlare, faccia a faccia o in Rete, della beneficenza, cosicché si diffonda il concetto dell’altruismo efficace.
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Essere favorevoli alla donazione di organi.
L’altruismo efficace non richiede il sacrificio di se stessi, ma anzi esattamente il contrario, quando facciamo del nostro meglio per gli altri, siamo pienamente e completamente noi stessi.
Alla base del movimento vi è la constatazione che donare solo denaro senza informarsi dell’efficacia delle organizzazioni a cui si dona non è corretto per raggiungere un risultato “efficace”.
Ma efficace per chi?
Facciamo un esempio, io dono 10 euro all’associazione X la quale destina solo 1 euro di questi 10 alla causa per la quale io ho destinato questa somma. Si può dire che sia efficace? No.
Un’organizzazione è efficace se contribuisce a risolvere un problema per un maggior numero di individui possibili a parità di somma versata.
Ma come si fa a sapere se le proprie donazioni stiano andando all’organizzazione giusta?
Visitando il sito Give well che analizza le organizzazioni benefiche in termini di efficacia e trasparenza.
Quello che propone Singer, secondo cui tutti quelli che possono dovrebbero donare in modo efficace massimizzando così l’aiuto ed il numero di individui, senza distinzione di razza o specie, è una donazione a scalare un po’ come le tasse, più guadagni più doni.
Il libro è pieno di esempi di persone che programmano su base annuale le donazioni da fare sulla base del proprio bilancio familiare.
Chiunque può essere un altruista efficace come ad esempio lo è il giocatore di poker Phillipp Gruissem che ha donato 2,4 milioni di dollari cosa che non avrebbe potuto fare se non avesse giocato a poker e fondato insieme ad altri giocatori professionisti Raising for Effective Giving.
Ma si può essere più efficaci, lavorando per un’organizzazione benefica o nel settore della finanza?
Singer risponde così :
“Come possiamo paragonare il guadagnare molto e donare altrettanto al collaborare con un’organizzazione benefica efficace?
Will MacAskill sostiene: supponi che avresti potuto lavorare per un’organizzazione benefica efficace, però accetti un lavoro presso una banca d’investimenti che ti paga 200 mila dollari l’anno.
Di solito, la domanda per lavorare nel campo della beneficenza è sempre alta, così l’organizzazione benefica assumerà qualcun altro il cui rendimento sarà, probabilmente, quasi simile al tuo.
«Quasi» poiché, se ti era stato offerto il lavoro, possiamo pensare che l’organizzazione benefica avesse considerato te come il migliore candidato per la posizione; ma è improbabile che la differenza tra te e il miglior candidato successivo sia grande.
In qualità di collaboratore di organizzazioni benefiche, quindi, sei ampiamente sostituibile.
Lavorando nella finanza, tuttavia, puoi guadagnare molto più di quanto hai bisogno e dare la metà delle tue entrate alle organizzazioni benefiche, che possono usare quel denaro per assumere due impiegati (cosa che, senza la tua donazione, non avrebbero potuto fare).
Questi due collaboratori lavorerebbero molto più di quanto avresti potuto fare tu e di quanto farà il candidato successivo. Sebbene ti si possa sostituire se lavori per un’organizzazione benefica, non puoi essere sostituito se sei un donatore.
Se non avessi accettato il lavoro nella banca d’investimenti, qualcun altro (maschio o femmina) lo avrebbe fatto al posto tuo e quasi certamente non avrebbe donato metà del proprio stipendio all’organizzazione benefica (nel settore della finanza lo fanno molte poche persone).
Così, se accetti un lavoro nel settore finanziario, l’organizzazione benefica potrà raggiungere i propri obiettivi con più efficienza che se avessi accettato la sua offerta di lavoro.
Inoltre, ciò può dimostrare che a volte un’organizzazione benefica non è così efficace come pensavamo.
I donatori possono dunque cambiare facilmente, indirizzando la propria donazione verso un’organizzazione benefica migliore.
Se stai già lavorando per una di esse, qualora capissi che non è particolarmente efficace tuttavia, non sarebbe così facile trovare un nuovo lavoro in un’organizzazione benefica più efficace.
Se fossi in grado di renderla più efficace, il tuo intervento potrà essere ancora più d’impatto; ma molte associazioni, sia di beneficenza che non, sono restie al cambiamento”.
Del resto c’è un motivo se le associazioni benefiche non esisterebbero se non ci fossero donatori e se si fanno corsi e festival di fundraising.
Le persone che donano sono ancora troppo poche rispetto alle cause che hanno bisogno di essere sostenute.
Sempre Singer racconta di Ian Ross il quale è diventato un altruista efficace al college dopo essere diventato vegano al college.
In un passaggio molto esplicativo Singer spiega come:
“Per quasi tutto il decennio successivo, un amico, anch’egli vegano, lo mise alla prova sulla bontà della sua scelta. Il risultato fu che Ian decise di accettare la seguente argomentazione:
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L ’allevamento industriale causa una quantità enorme di sofferenza.
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Siamo responsabili sia di ciò che facciamo che di ciò che evitiamo di fare
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Abbiamo i mezzi per ridurre la sofferenza causata dall’allevamento industriale.
Quindi:
È moralmente obbligatorio per ognuno di noi farlo.
Ian perciò iniziò a mettere in pratica questo ragionamento logico; lavorò quattro anni per McKinsey, consulenti di management, e poi alla Disney, prima di accettare un ruolo più importante in una startup di video game.
Al di fuori del lavoro, Ian finanziò il lancio di Hampton Creek Foods, che produce sostituti dell’uovo a base di derivati dalle piante che stanno già facendo diminuire la domanda di uova da galline in gabbia.
La maggior parte delle sue donazioni va a organizzazioni come Humane League e Mercy for Animals, le cui campagne educative d’impatto si sono dimostrate molto efficaci nel convincere le persone a smettere di mangiare prodotti animali. Ian dona anche a organizzazioni di salute pubblica a livello globale, come Population Services International..”.
Un modo di guardare alla vita, ai propri guadagni ed al lavoro in modo completamente diverso, non è vero?
A me ha cambiato la vita guardare al lavoro ed ai guadagni in questa prospettiva.
La storia di Ian Ross ha cambiato completamente il mio rapporto con il lavoro.
Sebbene sia stata sempre stata una buona donatrice di tempo e risorse economiche non avevo mai considerato questa prospettiva e credo neanche il 99% delle persone che conosco.
Pensare di lavorare in un ambito che mi permetta di guadagnare di più per donare di più non lo avevo mai considerato possibile prima di aver tradotto questo libro.
Ecco perché ho deciso due anni fa di creare una mia attività libero professionale di vendita di prodotti per il benessere naturali e vegan, in collaborazione con un’azienda Austriaca, e sto cercando persone che vogliano lavorare con me e come me vogliano unirsi a questo movimento di altruisti efficaci.
Se non ora quando?
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