Dimmi cosa e come consumi e ti dirò chi sei.
Perchè fare la spesa è un atto rivoluzionario
Impiego sempre molto tempo a fare la spesa perché leggo tutte le etichette, la provenienza, cerco di comprare prodotti che siano contenuti in imballaggi riciclabili, di non comprare prodotti che contengano conservanti, coloranti etc.
Sono sempre stata presa in giro dai miei amici per questo mio modus operandi ma io me ne sono sempre molto fregata. Devo ammettere di essere fortunata perché i miei genitori hanno sempre fatto lo stesso e quindi io ho imparato da loro.
Ho sempre dato un’importanza “politica” al momento della spesa che potrei riassumere in “dimmi cosa e come consumi, ti dirò chi sei”.
Fare la spesa, a partire dalla verdura per finire al bagnoschiuma è un atto che richiede una grande responsabilità e che molti dimenticano a discapito del prezzo e, quindi, anche della tutela dell’ambiente, della propria salute e del mondo che stanno consegnando alle generazioni future.
Oggi ho visto che alcune marche di acqua, tra cui la sicilianissima Geraci, ha messo in vendita l’acqua nelle bottiglie di vetro e l’ho comprata!
Logico, direte voi. Logico no, per due motivi.
Il primo, perché l’acqua non si dovrebbe comprare ma si dovrebbe poter bere dal rubinetto, cosa che al Sud pare essere impossibile.
Il secondo, è che l’acqua in bottiglia di vetro costa più del doppio di quella in bottiglie di plastica.
Ho chiesto ad una signora che lavora al supermercato se, visto il costo, fosse previsto il reso della bottiglia, mi ha detto di no.
Si ricordava, anche lei, che quando eravamo piccole il reso del vetro era una prassi consolidata.
In questi giorni in Italia si sono verificati danni a cose e persone dovute al maltempo.
La verità è che i danni a cose o persone sono riconducibili ad ogni persona che, che con il proprio menefreghismo consuma risorse ad un ritmo non più sostenibile in un pianeta popolato da 9 MILIARDI di persone.
Ho sentito molti parlare di “messa in sicurezza del territorio” ma senza una campagna educativa seria sulle conseguenze delle azioni, attività e consumi di ogni cittadino, tra 1/2/3/ 4 anni ci ritroveremo a parlare di altre tragedie.
Esiste ancora gente nel 2018 che mangia ogni giorno con i piatti di plastica e non fa neanche la raccolta differenziata.
E poi nessunopuò più tacere del ruolo che hanno gli allevamenti di animali, oltre che naturalmente sugli animali stessi, sul riscaldamento globale, come scritto nell’ultimo libro.
Quindi, se ognuno facesse la sua parte, soprattutto chi ha gli strumenti di conoscenza a disposizione per poter scegliere, non dico che potremmo risolvere il problema ma sicuramente mettere il freno a mano al disastro verso cui stiamo andando incontro.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” con le tue azioni quotidiane e non aspettare che gli altri facciano ciò che puoi ogni giorno fare tu.